È terminata la stesura del mio sesto romanzo: NOTTURNO, di cui è disponibile il primo capitolo. Il progetto precedente, DIO, anzi D.I.O. (la differenza è sostanziale) ha ormai la sua forma definitiva ed è ora disponibile il preambolo dell'Amministratore. Non anticipo niente sugli argomenti trattati e sulla trama perché un vero romanzo non affronta problemi, non racconta storie, non pone domande e non risponde alle aspettative: un vero romanzo nasce con l’ambizione di costruire un universo possibile, credibile, probabile ma non comune, un luogo ai margini del caos dove la lingua è piegata per rispondere alle esigenze che la trama e l’ordito (se ci saranno) di volta in volta richiederanno. Il romanzo è il luogo della complessità, è irriducibile negli schemi abituali e produce irrequietezza nel lettore. Come lo scrittore sa bene - dice il filosofo contemporaneo Mark Taylor - il piacere del testo non è la soddisfazione che se ne trae, ma l’insoddisfazione che genera. E ancora: “L’equilibrio della soddisfazione è sintomo di morte; la turbolenza dell’insoddisfazione è impulso vitale. Se la scrittura ha un senso, è quello di lasciare tutti e tutto perennemente irrisolti.”
Ebbene, è proprio questa la letteratura che cerco nei libri che leggo, quella che anima i libri che ho scritto, la stessa che troverete in quelli che scriverò.
Il settimo romanzo è ora in cantiere: sto raccogliendo materiale e intanto riordino gli appunti. Il titolo è HOTEL PARADOSSO. Dopo D.I.O il protagonista sarà il NON-IO.
Ebbene, è proprio questa la letteratura che cerco nei libri che leggo, quella che anima i libri che ho scritto, la stessa che troverete in quelli che scriverò.
Il settimo romanzo è ora in cantiere: sto raccogliendo materiale e intanto riordino gli appunti. Il titolo è HOTEL PARADOSSO. Dopo D.I.O il protagonista sarà il NON-IO.